Centro storico
Vicoli del centro storico
Chiostro del Convento di Sant’Antonio
Chiesa e cripta di San Nicola
Ponte sul fiume Noce

Rivello

Il comune di Rivello (PZ) sorge a 513 metri s.l.m. nell’area sud-occidentale della Basilicata, sul crinale dei colli Motta, Serra e Poggio. Costeggiato dal fiume Noce e coronato dai monti Sirino e Coccovello, è certamente uno dei borghi più suggestivi di tutta la regione, con un facile accesso sia al mare sia alla montagna. Il nome originario del borgo – Re Velio – fu attribuito dai fuggiaschi dell’antica città di Velia, così come indicato nell’ atto costitutivo della diocesi di Policastro risalente al 1079, la Bolla di Alfano I arcivescovo di Salerno, e come riporta lo stemma del paese “Iterum Velia Renovata Rivellum" (cioè VeIia di nuovo ricostruita).  La popolazione era suddivisa in due nuclei con culture, tradizioni e religioni diverse: i fuggiaschi cilentani e i longobardi che, stabilitisi nella parte alta dell'abitato, praticavano il culto latino nella chiesa di San Nicola; i bizantini e le comunità basiliane che, stanziatisi nella parte bassa, professavano il rito greco presso la chiesa di Santa Maria del Poggio. Ciò ha avuto come conseguenza anche il proliferare di edifici religiosi (23 edifici presenti solo nel centro storico dell’abitato). Il comune attraversò un periodo di floridezza economica grazie alle presenza di circa cento botteghe artigiane sorte lungo il corso del fiume Noce e legate alla trasformazione del rame e del ferro. A testimonianza del suo passato, il borgo conserva importanti manufatti storico-artistici.

http://www.comune.rivello.pz.it/
https://www.basilicataturistica.it/

Luoghi di interesse

  • Stazione ex ferrovia Lagonegro-Spezzano Albanese

    La stazione di Rivello è la seconda che s’incontra partendo da Lagonegro e percorrendo il tracciato dell’ex ferrovia calabro-lucana. Situata a 783 metri s.l.m. è stata inaugurata nel 1929 e perse la sua principale connessione con Lagonegro, nel 1952, a seguito del cedimento del Viadotto Serra.  Continuò ad esercitare il suo ruolo di collegamento con la restante parte della ferrovia e venne chiusa nel 1973 simultaneamente alla sospensione del servizio ferroviario nel tronco Rivello-Bivio Latronico. È stato il set del documentario “Sentieri di ferro” con Rocco Papaleo che racconta l’esperienza di riconversione della ferrovia in una greenways.

  • Centro storico

    Il centro storico di Rivello si estende su una collina che domina la sottostante valle del Noce ed è un suggestivo saliscendi di gradinate che conducono a chiese, cappelle e monumenti. Vi sono inoltre numerosissimi palazzi storici, tra cui il Palazzo Megale che, risalente all’anno 1000, raggiunse il suo massimo splendore nel Settecento e fu anche residenza vescovile (molti membri della famiglia Megale intrapresero nel corso degli anni la carriera ecclesiastica). All’interno è presente una cappella votiva dedicata alla Madonna del Rosario, ad uso esclusivo della famiglia nobiliare fino al 1968. Di notevole pregio gli affreschi realizzati dal giovane pittore Lanziani di Lauria. Oggi è un’abitazione privata.

  • Chiesa e Cripta di San Nicola di Bari

    Edificata nel IX secolo, ampliata a più riprese fino al 1744, ha subito diversi restauri nel tempo (l’ultimo è del 2004). È la chiesa del santo patrono di Rivello. La chiesa conserva una pregevole facciata e due imponenti scalinate in pietra locale, presenta tre portali in pietra che corrispondono alle tre navate; l’ingresso è formato da due nicchie in cui sono collocate una statua della Madonna con Bambino e una statua di San Nicola. L’interno è a croce latina, a tre navate, in stile romanico e conserva gli stucchi delle navate laterali e le targhe sugli archi di gusto rococò desunto dai modelli napoletani. Sulla volta troviamo un affresco eseguito negli anni Venti del Novecento dal pittore Lanziani di Lauria. La cripta sottostante, dichiarata monumento nazionale dal re Ferdinando II, è antecedente alla costruzione della chiesa stessa. Di pregio le tele del XVIII secolo e gli affreschi del XIX. La cripta ospita la mostra permanente di antiche pergamene.

  • Chiesa, Chiostro e Convento di Sant’Antonio di Padova

    La Chiesa e il Convento di Sant'Antonio furono costruiti nel XV secolo dai Minori Osservanti. La chiesa è a navata unica con interni in stile barocco, opera di maestranze napoletane, e ospita: la statua di Sant'Antonio, un pulpito in legno finemente intagliato con scene della vita del santo, un coro ligneo realizzato nel Seicento dai frati artisti Girolamo da Stigliano e Ilario da Montalbano. Nel chiostro del convento è possibile ammirare alcuni frammenti delle pitture originarie realizzate tra il 1616 e il 1634 dagli artisti Girolamo e Giovanni Todisco con le scene del Vecchio e Nuovo Testamento e dell’ultima cena (questa, di Giovanni, decora il refettorio). Tra gli affreschi, s’incontrano opere rare dell’iconografia sacra: la “Crocifissione dei Martiri Francescani del Giappone” e “Il trionfo della fede”. Il convento fu abitato dai frati fino al 1889 mentre oggi ospita la mostra permanente “Greci e indigeni tra Noce e Lao”, in cui sono esposti reperti archeologici provenienti dall’area del fiume Noce e del Mercure-Lao.  Il chiostro è sede della Mostra della Civiltà Contadina. Nel piazzale retrostante il convento, spicca un maestoso pino domestico, il più grande tra gli alberi monumentali della Basilicata con una circonferenza del tronco di più di 4 metri e un’altezza stimata di circa 20-25 metri.

  • Chiesa di Santa Maria del Poggio

    Estremamente scenografica, più simile a una fortezza che a una chiesa, si erge sulla sommità del colle “Poggio”. Originariamente risalente all’alto medioevo, la chiesa attuale è stata costruita nel 1700 e fu edificata sulla preesistente cappella di San Giovanni. Attorno al 1880 vennero realizzati gli stucchi artistici. Tra le opere di pregio spiccano “la Deposizione” del 1720, ad opera del pittore locale Salvatore Ferrari, e “l’Ultima Cena” della scuola di Luca Giordano del XVIII secolo. L’altare maggiore risale al XIX secolo su disegno dell’architetto Fiscetti di Napoli. È attualmente chiusa per restauro.

  • Chiesa di Santa Barbara

    Probabilmente la più antica tra le chiese locali, conserva affreschi del tardo Cinquecento, tra cui una epigrafe raffigurante San Francesco di Paola del XVI secolo e, nell’abside, i Dodici Apostoli e Cristo in gloria, probabile opera del pittore locale Antonio Aiello (https://www.fondoambiente.it/).
     

  • Chiesa della Madonna Addolorata (della Motta)

    Sorta sulla sommità della collina del centro storico, anche detta della Motta, è stata probabilmente edificata sulle antiche rovine di un castello.

  • Cappella dell’Annunziata

    Racchiude al suo interno diverse opere di epoca bizantina. Nello specifico, di grande pregio sono il “Cristo in gloria” di Antonio Aiello, del 1517, e il gruppo scultoreo dell’Annunciazione, risalente al XVI secolo, oltre a un olio su tela sempre raffigurante l’Annunciazione, del XVIII secolo.

  • Altri edifici religiosi di pregio

    Cappella di Santa Lucia; Cappella di San Rocco; Chiesa di San Michele (attualmente teatro ma mai sconsacrata); Cappella di Sant’Anna; Cappella della SS. Trinità; Cappella del Purgatorio; Chiesa dell’Assunta; Cappella della Pietà; Chiesa di Santa Margherita (ospita la statua di Santa Margherita Maria Alacoque); Chiesa della Madonna del Popolo; Cappella della Madonna del Carmine; Cappella della Madonna delle Grazie; Chiesa di San Giuseppe; Chiesa di Santa Maria di Gerusalemme (privata); Cappella dell’Immacolata; Chiesetta di San Vincenzo; diverse edicole votive in aperta campagna, e situati lungo sentieri più o meno praticabili. La Pro Loco propone alcuni itinerari per conoscere il patrimonio religioso di Rivello, quali: l’itinerario turistico delle cappelle rupestri e il percorso naturalistico sul fiume Noce.

  • San Costantino di Rivello

    La frazione di Rivello, San Costantino, è immersa nel verde lussureggiante del Bosco Vascelli e offre una splendida vista sul golfo di Policastro. La località Nizzola è ricca di sorgenti che sgorgano tra i secolari castagni. Oltre alla natura, da visitare il centro storico costituito da diversi palazzi signorili edificati nel Novecento grazie alle rimesse degli emigrati in Brasile, Argentina, Venezuela e Spagna.