Lagonegro
Il comune di Lagonegro (PZ) è ubicato a 666 metri s.l.m. nel territorio della Valle del Noce ed è compreso nel perimetro del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese. Sorge alle falde del monte Sirino, meta di pellegrinaggio diretto alla Madonna del Sirino, uno dei più importanti monumenti di spiritualità esistenti in Basilicata. Posta sull’antica via Popilia, ha da sempre rappresentato un nodo strategico per la viabilità di quest’area. La denominazione Lacus niger compare per la prima volta nel 1079 in una bolla dell’arcivescovo di Salerno, mons. Alfano, rifacendosi probabilmente alla presenza di un lago scuro di cui oggi non si hanno tracce.
Dal 1297 al 1551 fu sotto la dominazione feudale e nel 1556 passò al Regio Demanio. Nel 1799 aderì alla Repubblica Partenopea mentre nel 1806, con l’occupazione francese, divenne capoluogo di Distretto e, infine, a seguito dell’annessione al Regno di Sardegna, capoluogo di Circondario.
Il borgo medievale presenta numerose testimonianze storico-artistiche che a tutt’oggi è possibile visitare.
Luoghi di interesse
Stazione di Lagonegro
La stazione delle Ferrovie Calabro Lucane della dismessa Lagonegro-Spezzano Albanese è adiacente alla stazione delle Ferrovie dello Stato della Sicignano degli Alburni-Lagonegro, linea chiusa al traffico e inserita nell’elenco delle linee ferroviarie turistiche.
La stazione FCL conserva le principali caratteristiche architettoniche (la pensilina in muratura, il magazzino merci, la cisterna di rifornimento, i bagni ecc.) e presenta, oggi, infissi murati che la rendono inaccessibile. Il piazzale antistante è utilizzato dalle autolinee di trasporto locale. Nell’area della stazione si possono incontrare, inoltre, un fabbricato destinato alla foresteria e una rimessa in stato di abbandono. Dall’altra parte dei binari (ancora in situ) si trova un fabbricato alloggi. Sulla strada che conduce al centro abitato vi è una vecchia foresteria, la casa dell’ultimo capostazione, Mario Rubini.
Centro storico
Su un piccolo promontorio, percorrendo una lunga scalinata costruita in sostituzione del preesistente ponte levatoio, superando la “Porta di Ferro”, ristrutturata a metà del Cinquecento, si accede al borgo medievale. Il Castello, fu il luogo della grande rivolta contadina del 1551. Oltre questo antico accesso si scorge una scalinata che sale fino alla chiesa di San Nicola di Bari. Passeggiando nel centro della città si possono ammirare palazzi storici e numerosissime chiese e cappelle alcune delle quali sono tuttora visitabili mentre altre vengono aperte in determinati momenti dell’anno.
Fontana Monumentale G. Murat.
La fontana sita in piazza Bonaventura Picardi è costituita da una vasca circolare inferiore da cui si leva, su un sostegno, una seconda vasca con quattro mascheroni scolpiti che gettano acqua. Dal suo centro sorge una terza vaschetta, priva di decorazioni. La fontana fu inserita nel contesto urbano nel 1813, sotto il regno di Gioacchino Murat, come attesta la scritta.
(Fonte: https://www.beni-culturali.eu/)
Palazzo Corrado
Arroccato sulla cresta del Cozzo Pastano, a circa 1103 m, è sorto inizialmente (nel 1530) come chiesa rupestre ed è stato eretto nel XVII sec. Ultimamente restaurato, dopo gli eventi sismici degli anni ’90 del Novecento, conserva la statua della Madonna del Soccorso che viene prelevata e portata in processione al paese nel mese di settembre.
Chiesa della Santissima Trinità
È la chiesa concattedrale della diocesi di Tursi-Lagonegro. In origine era una piccola cappella successivamente ampliata e rimaneggiata. L’interno, molto semplice, presenta un’unica navata con cappelle laterali e alcune opere di pregio: il dipinto dell'altare maggiore, raffigurante la SS Trinità e San Nicola, è stato eseguito da Salvatore Cascini nel 1892 che è anche autore dell’affresco del controsoffitto raffigurante l’Esaltazione del Sacramento. Nella zona presbiteriale, due altari laterali ospitano le statue risalenti al Settecento dei santi patroni della comunità: San Nicola (di Carlo Frezza) e la Madonna della Neve
(Fonte: http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/index.jsp).
Chiesa di San Nicola di Bari
La chiesa di San Nicola sorge nel nucleo medievale della città ed è stata edificata tra il X ed l’XI secolo da una comunità benedettina. L’edificio è stato oggetto di numerosi rimaneggiamenti a causa dei danni provocati da numerosi eventi sismici. L'interno presenta tre navate con archi a tutto sesto e conserva, al suo interno, opere di grande valore artistico, quali: un crocifisso di legno del XV secolo; la scultura lignea Vergine e S. Giovanni, della scuola di Altobello Persio (1507-1593); una tela di Giovanni Azzolino; un Paliotto in gesso del XVIII secolo. (http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/). La leggenda popolare vuole che qui sia stata sepolta Lisa Gherardini, la Monna Lisa di Leonardo Da Vinci. In realtà la modella leonardiana morì e fu sepolta nel monastero di Sant’Orsola a Firenze nel 1542.
La Chiesa viene aperta alle visite in alcuni periodi dell’anno.
Chiesa della Madonna delle Grazie
La Chiesa della Madonna delle Grazie è in stile romanico con una facciata caratterizzata da quattro lesene a sostegno di un frontone triangolare. L’interno dell’edificio è barocco con un’aula liturgica a pianta rettangolare. Le fonti raccontano che dal XVI al XVIII secolo fu molto frequentata e attiva anche grazie all’operosità delle confraternite. A partire dal 1517 fu annesso alla chiesa un ospedale per infermi, pellegrini e poveri, chiuso nel 1636 (https://www.fondoambiente.it/).
Chiesa di Santa Maria degli Angeli
Il convento di Santa Maria degli Angeli è stato costruito a partire dal IX secolo dai monaci basiliani, ampliato nel IX secolo dai Frati Benedettini e successivamente occupato dai frati Cappuccini che, nel 1536, operarono altri interventi di ampliamento e restauro. La chiesa è composta da una navata centrale ed una laterale in cui si susseguono diversi altari votivi, il soffitto presenta un cassettone in toghe di legno. Attualmente è un centro di ritiro spirituale curato da seminaristi, volontari e religiosi (Fonte http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/). Il convento è arrivabile a piedi partendo dall’area della stazione ferroviaria di Lagonegro (accanto al fabbricato alloggi) e procedendo lungo un sentiero immerso nel verde.
Chiesa di Sant’Anna
La Chiesa di Sant’Anna, con una facciata in stile rinascimentale toscano impreziosita da elementi barocchi, è stata eretta nel 1665 ed è annoverata tra i monumenti nazionali del Regno d’Italia. L’imponente facciata è stata costruita con la pietra locale. Nell’interno è conservata una grande pala d’altare opera di Francesco Gaetano della scuola di Mattia Preti, raffigurante (nella parte superiore) Sant’Anna, Maria e S. Gioacchino, San Michele e in basso quattro San Francesco: d’Assisi, di Paola, di Sales e S. Francesco Saverio. Completano l’arredo della chiesa due sculture lignee: un Cristo morto (1707) e una Madonna in piedi con putto (XV secolo). La chiesa può essere visitata in alcuni periodi dell’anno. (https://www.fondoambiente.it/; http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&type=auto&code=90081&Chiesa_di_Sant%27Anna__Lagonegro).
Chiesa del Rosario (Tempio della Dea Giunone).
Sulle rovine di un tempio dedicato alla dea Giunone, è sorta la “prima” struttura della chiesa del Rosario nel 1005, intitolata a San Cataldo, all'epoca patrono della città. Successivamente venne ampliata e inglobata nella nuova e più grande chiesa consacrata alla Madonna del Rosario, in ricordo della vittoria a Lepanto contro l’Impero Ottomano (7 ottobre 1571). Importanti artisti del tempo eseguirono dipinti seguendo lo specifico ed emblematico schema iconografico: alla Vergine che consegna il Rosario a San Domenico e a Santa Caterina è aggiunta la vita di Gesù distinta in 15 misteri dipinti su cornice lignea (http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/). La chiesa è chiusa al culto e alle visite.
Santuario della Madonna del Sirino o Madonna della Neve
Sul Monte Sirino (1907 metri), si trova la cappella della Modonna della Neve, risalente al 1629. La chiesetta si raggiunge percorrendo un sentiero immerso nella natura, tra rocce e boschi di faggi. Il piccolo tempio ha forma quadrangolare ed è totalmente rivestito di pietre a secco. In una nicchia in legno sull’altare è deposta la statua della Vergine con il Bambino in trono mentre sorregge un globo (https://www.basilicataturistica.it/).
Convento dei Cappuccini di S. Francesco
II Convento fu dedicato a S. Francesco, edificato nel 1612 sopra una collina, vicino alla città di Lagonegro. Fu sede di noviziato e vi si svolsero alcuni Capitoli Provinciali. Nel 1808 fu occupato dalle truppe francesi e nel 1811 fu trasformato in caserma del Genio. A richiesta della popolazione fu riaperto con Decreto Reale il 30 ottobre 1840. Nel 1866 i frati furono costretti ancora una volta ad allontanarsi e il convento fu trasformato in carcere e poi in lanificio. Nel 1961 la Provincia Monastica comperò dalla famiglia Guida l’edificio religioso per adibirlo nuovamente a dimora dei religiosi. Nel 1972, il giorno dell’Immacolata, fu inaugurata la nuova chiesa (https://www.cifis.it/).